Rivalutazione dell’importo delle pensioni – adeguamento automatico
L’adeguamento automatico delle pensioni, in gergo tecnico perequazione automatica, è quel meccanismo che prevede la rivalutazione annua delle pensioni in base all’andamento dell’inflazione e che dovrebbe proteggere le pensioni dalla perdita di potere d’acquisto adeguandone l’importo al costo della vita. A causa dell’inflazione registrata nel 2022, nel 2023 la percentuale riconosciuta per il calcolo degli aumenti sulle pensioni è del 7,3%. La manovra di bilancio 2023 ha però modificato l’applicazione della percentuale di adeguamento introducendo 6 fasce di reddito: al crescere dello scaglione di reddito d’appartenenza l’adeguamento viene ridotto in percentuale.
A novembre 2022 il MEF ha emanato il decreto con il valore dell’adeguamento automatico provvisorio per il 2022 pari al 7,3%. Ricordiamo che l’adeguamento è provvisorio perché sarà corrisposto da gennaio 2023 ma sarà ricalcolato come definitivo a novembre 2023.
L’adeguamento del 7,3% sarà applicato nel modo seguente:
- per le pensioni fino a 4 volte il minimo, cioè circa 2.101,52 euro lordi mensili, si riconosce il 100%;
- per le pensioni da 4 a 5 volte il minimo, cioè circa 2.626,90 euro lordi mensili, se ne riconosce l’85%;
- per le pensioni da 5 a 6 volte il minimo, cioè circa 3.152,28 euro lordi mensili, se ne riconosce il 53%;
- per le pensioni da 6 a 8 volte il minimo, cioè circa 4.203,04 euro lordi mensili, se ne riconosce il 47%;
- per le pensioni da 8 a 10 volte il minimo, cioè circa 5.253,80 euro lordi mensili, se ne riconosce il 37%;
- per le pensioni che superano 10 volte il minimo, cioè oltre i 5.253,80 euro lordi mensili, se ne riconosce il 32%;
Poiché la Legge di Bilancio 2023 è stata approvata il 29 dicembre 2022, INPS nei prossimi mesi provvederà a ricalcolare gli importi spettanti.